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TARI: UN CONTRIBUTO PER COMPRENDERE MEGLIO LE DECISIONI ASSUNTE DAL COMUNE
Il Consiglio Comunale nella seduta di martedì 25 maggio 2021 ha approvato due provvedimenti importanti riguardanti la cosiddetta TASSA RIFIUTI oggi nota come TARI.
La prima delibera era relativa all’approvazione del PIANO ECONOMICO FINANZIARIO TARI 2021 , ovvero l’insieme dei COSTI VARIABILI riferiti cioè alla raccolta al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti prodotti da famiglie (Utenze Domestiche) e da attività economiche (Utenze non Domestiche) e dei COSTI FISSI relativi alla pulizia delle strade, allo svuotamento dei cestini, alla raccolta dei rifiuti abbandonati sul nostro territorio oltre a quelli generali, quali il personale dell’ufficio tributi, gli ammortamenti, ed il fondo di accantonamento per il recupero dei crediti non riscossi.
L’ammontare di tali costi è rimasto pressochè invariato dal 2019 ad oggi. L’incremento infatti è del solo 1,6%. Rispetto ad euro 1.000.000,00 del 2019 oggi il costo che il Comune recupererà attraverso le “cartelle” che emetterà è di euro 1.016.000,00.
A mantenere stabile il costo del servizio ha contribuito l’aumento della quota di RACCOLTA DIFFERENZIATA cresciuta dal 72% del 2019 al 75% del 2020 che ha permesso di contenere i costi di smaltimento, nonostante la crisi di Accam ci abbia costretto a trovare un nuovo impianto di smaltimento con un aumento dei costi e contemporaneamente di aumentare i contributi ricevuti dal CONAI per il maggior apporto di rifiuti differenziati (carta, plastica, vetro ecc).
La normativa vigente e le stringenti disposizioni dell’Autorità che sovrintende tale servizio (ARERA, la stessa che governa altri servizi pubblici quali acqua, gas e luce), ci impone di recuperare l’intero costo del servizio da Cittadini e attività economiche che usufruiscono di tale servizio.
La seconda delibera assunta dal Consiglio Comunale ha riguardato i criteri di ripartizione di tali costi nei confronti di FAMIGLIE e Attività Economiche.
La scelta è stata quella di non penalizzare i nuclei familiari ovvero le Utenze Domestiche prevedendo una maggiore partecipazione alla spesa delle Utenze non Domestiche.
Lo si è fatto prevedendo una ripartizione dei costi fisi (quelli generali) al 50% tra famiglie e attività economiche e ripartendo invece i costi variabili (quelli relativi alla produzione di rifiuti) al 72.5% sulle famiglie e al 26.5% sulle attività economiche. Si è cercato di rispettare insomma un rapporto quantitativo tra produzione di rifiuti (3.681.748 kg prodotti di cui kg 2.760.182 per le UD e 975.295 Kg per le UND) e superficie di produzione dei rifiuti (mq 444.284= per le UD e mq 99.926 per UND).
Tuttavia, consapevoli che l’emergenza COVID 19 ha colpito sia le nostre famiglie, per le quali tuttavia la Tassa rifiuti rimane un costo che incide direttamente sul reddito del nucleo famigliare, che e le nostre attività economiche, per le quali tale costo può essere eventualmente assorbito ed eventualmente ribaltato sui ricavi, abbiamo previsto specifiche agevolazioni per entrambe le categorie.
In particolare:
- possibilità per le Utenze non Domestiche di affrancarsi dal servizio gestito dal Comune rivolgendosi a privati qualora ottenessero costi inferiori rispetto a quelli praticati dal Comune; facoltà questa non prevista dalla legge per le famiglie;
- riduzione per le Utenze non Domestiche del 50% su base annua della quota variabile riservata a quelle attività costrette alla chiusura a causa dell’emergenza COVID 19;
- la possibilità, sempre per le Utenze non Domestiche, di compensare la tassa rifiuti con il contributo a fondo perduto previsto dal BANDO comunale “Sosteniamo le nostre imprese” fino all’importo di euro 1.000,00;
- riduzione del 30% della Tassa Rifiuti per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 6.700,00 come meglio specificato nel Regolamento TARI.
Ma forse i numeri (vedasi prospetto esplicativo) esprimono meglio il risultato dei criteri di scelta utilizzati dall’Amministrazione nel determinare le tariffe della Tassa Rifiuti per le quali ricordo nuovamente che essendo il recupero del costo del servizio nella misura del 100% quello che si toglie alle famiglie deve essere recuperato dalle attività economiche e viceversa.
Riteniamo in forza delle sintetiche considerazioni espresse che tale risultato possa ritenersi un punto di equilibrio fra le diverse categorie di utenza che contribuiscono alla copertura del servizio.
Assessore al Bilancio
Marco M. Rotondi